ROMA, 16 LUGLIO – “La pazienza delle persone perbene ha un limite, da oggi querelo chiunque accosti il mio nome a gente mai vista ne’ conosciuta. Coi diffamatori di professione ci vedremo in Tribunale, sperando di non trovare un Palamara qualunque”. Così il segretario leghista Matteo Salvini dopo l’inchiesta della vendita ritenuta ‘gonfiata’ di un capannone della Lombardia Film commission. (AGI)