MILANO, 10 SETTEMBRE – “Alcuni mesi fa ho scritto una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri per evidenziare l’iniquità e i rischi legati all’imposizione alle Aler del pagamento dell’Imu anche sugli alloggi sfitti, come previsto dalla legge Finanziaria 2020. Da allora ancora nessuna risposta e la situazione dell’edilizia popolare si sta aggravando, anche a causa di quella decisione incomprensibile”. Così l’assessore della Regione Lombardia alle Politiche sociali, abitative e Disabilità, ha stigmatizzato l’inerzia del Governo su questa delicata tematica, a margine di un incontro avvenuto con i presidenti delle 5 Agenzie Lombarde per l’edilizia residenziale. I dirigenti delle Aler hanno sottoscritto pienamente l’appello dell’assessore.

UNA TASSA INIQUA CHE DANNEGGIA I PIÙ POVERI – “Con questo provvedimento – ha ricordato l’assessore – non solo vengono creati grossi problemi all’edilizia popolare ma, cosa ancora più grave, si danneggiano gli inquilini stessi delle case popolari. Sono loro, infatti, che si troveranno a subire gran parte delle conseguenze di questa ‘nuova tassa’. Mi auguro che ciò sia accaduto senza rendersene conto. Ribadisco che i canoni e le spese non aumenteranno ma, a fronte di costi fissi che vanno necessariamente onorati, in mancanza di un passo indietro da parte di Governo e Comuni sarà la parte dei costi variabili a comprimersi”. 

“A fronte del nostro impegno costante verso gli inquilini – ha continuato – le attuali scelte del Governo comporteranno il differimento di importanti manutenzioni degli stabili. La sorveglianza, poi, dovrà essere diminuita in contesti già a volte difficili”.

QUASI 10 MILIONI DISTOLTI DALLE POLITICHE ABITATIVE -“Dalle nostre stime – spiega l’assessore -, le Aler si ritroveranno a pagare circa 9,7 milioni di euro di Imu in più dello scorso anno. Una cifra di per sé elevata, ancora più rilevante in un contesto reso difficile dall’alta morosità dovuta all’emergenza Covid”.

“Per fare un esempio concreto – ha chiarito – solo a Milano e nell’area della Città Metropolitana l’esborso aggiuntivo previsto è di 5,3 milioni. Ma anche le altre aziende avranno esborsi maggiori. Dalle nostre stime risulta che Aler Bergamo Lecco-Sondrio dovrà pagare 770.000 euro in più, Aler Pavia-Lodi 624.000 euro in più, mentre Aler Varese dovrà sborsare 1,5 milioni di euro. Per Aler Brescia-Cremona-Mantova siamo in attesa di capire se anche i box saranno soggetti all’imposizione. In caso positivo, agli 1,5 milioni di euro previsti di esborso per gli immobili, andranno aggiunti altri 2 milioni di euro”.

IMU DA PAGARE ANCHE SU IMMOBILI OCCUPATI DA ABUSIVI – “La beffa ulteriore – ha spiegato l’assessore – è che le aziende dovrebbero pagare l’Imu anche sugli alloggi occupati abusivamente. Il che, francamente, è inaccettabile”.

“Il Governo, mantenendo questa misura, complica la vita a chi si trova più in difficoltà, con conseguenze anche sociali difficilmente prevedibili. Nel rilanciare il mio appello, non posso che esprimere amarezza – ha detto ancora il responsabile delle Politiche abitative di Regione Lombardia – nel constatare che il primo tempestivo grido di allarme non abbia ricevuto la benché minima attenzione. Prendo atto che per questo Governo il tema delle case popolari risulti essere del tutto secondario”.

“Per il bene di tanti cittadini – ha concluso – lascio comunque la porta aperta a un dialogo costruttivo che possa portare a una soluzione efficace. Lo dobbiamo alle tante persone che nonostante le condizioni di difficoltà acuite dal Covid affrontano ogni giorno la vita con dignità e positività”. (LNews)