MILANO, 30 SETTEMBRE – L’abbandono di Malpensa da parte di Alitalia arriva anche alla Camera. Ieri 11 deputati della Lega, capitanati dal segretario lombardo Paolo Grimoldi e dal capogruppo a Palazzo Marino Alessandro Morelli hanno chiesto chiarimenti al Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli su quello che sara’ il futuro dello scalo aeroportuale, lanciando l’allarme sulla crisi indotta sui lavoratori dei servizi di terra. In primis viene sottolineato il fallimento di quello che doveva essere il terminal di base di Alitalia per i voli internazionali. Il rischio e’ che la situazione abbia ora ricadute sulle decisioni future della compagnia, che intanto ha scelto di gestire internamente i servizi di terra, come il check in e gli imbarchi, senza piu’ appoggiarsi alla societa’ ‘Airport Handling’, detenuta in parte minoritaria da Sea, e in parte maggioritaria dal gruppo internazionale Dnata.
Secondo alcuni sindacati citati nell’atto ispettivo dei deputati leghisti, Alitalia gestira’ questi servizi “non solo utilizzando i propri dipendenti gia’ in forza a Linate, ma anche assumendo personale precario e sottopagato”. La compagnia gestisce oggi il 70-75% delle attivita’ e senza un ripensamento strutturale, il personale di Airport Handling finirebbe in esubero, con inevitabile ricorso alla cassa integrazione che graverebbe ulteriormente sulle finanze statali. In tutta Europa attualmente non ci sono piu’ singole compagnie che gestiscono in proprio i servizi da terra, essendo piu’ economico lasciare queste attivita’ a societa’ attrezzate e specializzate. Come tutto il settore, anche l’handling e’ stato fortemente colpito dalla crisi generata dall’emergenza sanitaria, che in alcuni casi e’ arrivata a azzerare il volume di affari di alcune imprese operanti nel comparto aereo. Con il rischio concreto – concludono gli 11 deputati leghisti rivolti a De Micheli – che quest’ultime ricorrano a numerosi licenziamenti. (Dire)