
MILANO, 05 MARZO – ”Se devo scegliere tra le decisioni di consenso e quelle necessarie alla salute, io sceglierò sempre quelle per la salute”. Così al Corriere della Sera il governatore lombardo Attilio Fontana, che ieri ha firmato l’ordinanza che trasforma la regione in zona arancione ‘rinforzata’. ”Sono il primo ad essere dispiaciuto di aver dovuto prendere una decisione così improvvisa – afferma – I dati ci sono arrivati mercoledì alle 22. Poi, il tempo minimo per valutarli e ieri mattina ho dovuto firmare l’ordinanza. Purtroppo questo è un virus che ha andamenti da cui non possiamo farci sorprendere. Del resto, è un fatto che ho condiviso con il ministro alla Sanità Roberto Speranza: anche lui è d’accordo che, in una situazione come quella italiana, anche 24 ore siano importanti”.
“Se c’è una cosa che abbiamo imparato – aggiunge il presidente della Lombardia – è che dobbiamo a tutti i costi cercare di anticipare i contagi e l’andamento dell’epidemia. Dobbiamo essere in qualche modo proattivi ed essere consapevoli che i rischi sono seri. La variante inglese attacca in modo grave anche i giovani, le scuole sono potenziali – e magari concreti – focolai. Io sono tra chi ha sempre sostenuto l’apertura delle scuole, e peraltro su questo sono anche stato attaccato, come quasi tutti i governatori in Italia. Però dobbiamo rendercene conto: le scuole sono davvero un punto sensibile”.
”Per ora abbiamo chiuso poche scuole e molte classi – dice ancora Fontana – Ma, come dicevo, il tema è quello di giocare d’anticipo. Io faccio le scelte che ci suggeriscono gli esperti, non quelle che vorrebbe Attilio Fontana. E in questo momento gli esperti ci dicono che servono scelte rapide e rigorose. La decisione dell’ordinanza è stata presa sulla base della relazione del nostro comitato indicatori. Dice a chiare lettere che ci sono una serie di elementi che allarmano e su cui è opportuno intervenire urgentemente. E, appunto, che adesso il virus contagia anche i giovani che prima sembravano esenti. E poi abbiamo scoperto di questa variante nigeriana che sarebbe indifferente alle vaccinazioni. Noi su questa non abbiamo notizie specifiche ma, come le dicevo, il punto è non farsi prendere in contropiede. Cercare di stare davanti al virus”.
“Il ministro Mariastella Gelmini ha già stanziato 200 milioni per il sostegno alle famiglie per i congedi parentali – conclude – Quanto alla campagna per i vaccini, ”abbiamo un piano che siamo pronti ad affinare sul campo. Il problema è che oggi riceviamo una quantità di dosi che non sono sufficienti, bastano soltanto per alcune limitate categorie. Ci servirebbero quantitativi molto diversi. A quel punto, saremo in grado di fare i 170 mila vaccini al giorno di cui ha parlato Guido Bertolaso. Adesso stiamo vaccinando le categorie che sono state dettate a livello centrale. Tra l’altro, segnalo che prima dell’ordinanza noi avevamo già deciso di vaccinare tutti gli insegnanti. Proprio perché riteniamo che la scuola abbia una priorità”. (Adnkronos)