
ROMA, 16 MARZO – “Non è questo il momento delle polemiche, ma almeno della chiarezza si. Se l’Italia è in ritardo sulla campagna vaccinale e soprattutto sulle dose di vaccini disponibili, anche alla luce della sospensione temporanea del vaccino AstraZeneca, è per responsabilità del precedente Governo Conte, dell’immobilismo dei mesi autunnali e dei primi due mesi del 2021, un immobilismo sul fronte europeo, dove non abbiamo esercitato alcuna forma di pressione, e su quello interno dove per esempio già da ottobre o novembre avremmo potuto impostare un piano di riconversione industriale del nostro polo farmaceutico per poterci produrre i vaccini nei nostri impianti”. Lo dichiara Fabrizio Cecchetti, vice capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati e coordinatore della Lega Lombarda per Salvini Premier.
“Siamo partiti in ritardo di almeno un quadrimestre – prosegue – senza una programmazione, affidando tutto all’onnipresente Arcuri, alle ‘primule’ ecc, puntando forte sul vaccino AstraZeneca che è stato sdoganato solo a metà gennaio da Ema con un mese di ritardo rispetto a Pfizer e Moderna. Questi sono errori sotto gli occhi di tutti e oggi ne pagano le conseguenze e i cittadini e i territori: in Lombardia per esempio saltano 33mila appuntamenti per vaccinazioni per via dello stop ad AstraZeneca, un grave disagio per i cittadini, in una Regione in zona rossa, un problema certo non imputabile alla Lombardia che eppure viene criticata continuamente, anche oggi, da sindaci ed esponenti del PD o dei Cinque Stelle”.
“Ma ora basta critiche: se siamo in questa situazione difficile – conclude Cecchetti – è per colpa degli errori commessi dal Governo Conte, dai suoi uomini come Arcuri, dalla sua balbettante politica in Europa e ovviamente dei partiti che lo sostenevano, come il PD e Cinque Stelle, che oggi sono i
primi a criticare le Regioni come la Lombardia”. (ANSA)