MILANO, 19 MAGGIO – “E’ un passo in avanti verso le riaperture”. Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera Giancarlo Giorgetti, ministro per lo Sviluppo economico, in merito al decreto varato dal Governo per l’allentamento delle misure anti-Covid. “Noi abbiamo spinto in tutto questo periodo per ottenere qualcosa in più. I numeri dell’epidemia sono confortanti, e dunque il senso di questo decreto è “stiamo per riaprire”. Da questo punto di vista, è una buona notizia – aggiunge -. Perché noi avevamo posto anche altre questioni. Siamo rimasti un po’ da soli a fare questa parte, ma quello che ha stabilito il presidente Draghi va bene”. Forza Italia “non pervenuta. Francamente, mi sarei atteso qualche sostegno in più, coerentemente con le posizioni che leggo sui giornali”, spiega il ministro, che sul coprifuoco sottolinea: “In ogni caso abbiamo chiesto, e la cosa sarà ribadita nel decreto, che quando una regione ha acquisito lo status di zona bianca, il coprifuoco non c’è più. Questo significa che, già oggi, per diverse regioni c’è la possibilità di guardare al futuro con altri occhi. E il coprifuoco, dunque, in parecchi casi finirà prima di quanto non dica la regola generale. E’ la paura che viene sconfitta dalla realtà”.

Per le discoteche “al momento non c’è nulla. E dunque, come ministero allo Sviluppo, ho chiesto al ministro Daniele Franco che nel prossimo dl Sostegni venga stanziata una somma ad hoc a favore di tutti gli esercizi chiusi per decreto, una forma di indennizzo nei loro confronti. E’ stata una mia specifica richiesta”, dice ancora Giorgetti, che prosegue: “Io credo che noi abbiamo rappresentato un sentimento diffuso tra gli italiani, che peraltro era partito già da varie settimane. Io credo che la nostra posizione abbia effettivamente cominciato a fare breccia: dare qualche sicurezza sul ritorno alla vita per tutti, in considerazione di numeri che migliorano e che vanno confermati. Detto questo, Roberto Speranza fa il ministro alla Salute, e per un ministro alla Salute sarà pure che probabilmente le preoccupazioni non sono mai a sufficienza. Se io faccio il ministro allo Sviluppo economico devo invece rappresentare le categorie private della possibilità di lavorare. E’ giusto che in Consiglio dei ministri ci siano tutte le voci. Io credo che vada bene preoccuparsi per la salute, purché questa preoccupazione non diventi paura e si finisca con il vedere fantasmi dappertutto”. (ITALPRESS).