ROMA, 11 LUGLIO – Sono state superate le 200 mila firme per i referendum sulla Giustizia promossi da Lega e Partito radicale. E’ il dato che emerge – si legge un una nota del Carroccio – dopo il secondo weekend di gazebo organizzati dal partito di Matteo Salvini, che da venerdì a oggi ha messo in campo più di 1.500 punti di raccolta replicando la mobilitazione già vista lo scorso weekend. A queste adesioni si devono sommare le firme raccolte in tutti i Comuni d’Italia, raccolta che andrà avanti per tutto luglio ed agosto, e quelle raccolte dagli altri partiti che da questi giorni sostengono l’iniziativa. Nelle ultime ore si sono segnalate code in tante località, dalle città al mare, da Ostia a piazza San Babila a Milano: raccolta firme particolarmente positiva anche in Toscana, Liguria, Puglia e Sardegna, come in altre zone ad alta densità turistica.
Successo per i “gazebo notturni”, che – spiega la Lega – fino a tarda ora hanno intercettato sottoscrizioni (per esempio a Forte dei Marmi, dove ha firmato tra gli altri l’avvocato Annamaria Bernardini de Pace). Prosegue anche il tour della Lega Giovani, un centinaio di ragazze e ragazzi guidati dal deputato Luca Toccalini (che così può autenticare le firme) che girano tutta Italia in camper e, munito di moduli, ha già macinato 3mila chilometri dal 2 luglio a oggi toccando Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Emilia e Toscana. Il tour proseguirà fino alla fine del mese, passando in tutta Italia isole comprese. Pochi giorni fa, Salvini ha scritto al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e al presidente dell’Anci Antonio Decaro denunciando problemi burocratici e lentezze che avevano provocato, tra le altre cose, penuria di moduli vidimati a Milano città, in Umbria, Puglia e Friuli Venezia Giulia. Salvini, insieme a Maurizio Turco del Partito radicale, ha anche sensibilizzato l’Agcom invocando corretta e puntuale informazione sulla raccolta firme.
Visti i numeri imponenti, la Lega ha preparato degli spazi ad hoc nella sede di Milano per raccogliere tutti i documenti e i certificati per completare il successo della campagna referendaria: tra metà agosto e metà settembre, tutti i parlamentari e consiglieri regionali leghisti si alterneranno, per almeno una settimana a testa, per le operazioni burocratiche previste dalla legge. Per ognuno dei sei quesiti servono almeno 500 mila firme: significa che, come minimo, dovranno essere passate al setaccio 3 milioni di sottoscrizioni. Se tutto andrà come auspicato da Lega e Partito radicale, si potrà votare per i referendum nella primavera 2022. “Un aiuto, democratico, concreto e popolare, alla campagna di Riforme intrapresa dal governo Draghi e sostenuta dalla Lega”, conclude la nota. (Nova)