ROMA, 14 LUGLIO – “Il ddl Zan non è ancora legge ma chi lo critica già viene censurato”. È quanto rende noto Alessandro Morelli, viceministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibile. “La scorsa settimana ho pubblicato sulla mia pagina Facebook un video in cui spiegavo i contenuti ddl Zan. Ne evidenziavo i punti critici, mettendo in fila le ormai arcinote perplessità sulle questioni relative a identità di genere, reato di opinione e priorità educativa dei genitori. Dopo qualche giorno il video è stato rimosso e nonostante le mie reiterate richieste di chiarimenti dalla piattaforma tutto tace”, racconta il leghista.

“È il caso di riflettere seriamente su quello che sta accadendo. Non sto qui a scomodare i precedenti che hanno riguardato l’allora presidente Usa Donald Trump, né a citare la miriade di episodi sgradevoli che hanno coinvolto personaggi più o meno noti, vi offro però il mio esempio: una società privata che svolge un servizio di pubblica utilità – denuncia Morelli – si riserva il potere di limitare la libertà di espressione di un membro del Governo senza neppure fornire spiegazioni. Tutto questo però non fa più scandalo. Non interessa, non indigna. È prassi. Siamo arrivati così al paradosso che i sacerdoti del pensiero unico, nel nome della tolleranza, riducano a brandelli la libertà di parola”. (Adnkronos)