MILANO, 19 SETTEMBRE – Dietro allo sfogo del candidato sindaco Luca Bernardo “c’è la voglia di vincere a Milano e quindi Luca chiede ai partiti – tutti, non solo alla Lega – di credere in questa vittoria. La partecipazione alle iniziative del centrodestra ci dimostra che ci sono entusiasmo e interesse sulla sua candidatura. Serve uno sforzo ulteriore in queste ultime due settimane per ribaltare i sondaggi. Il suo sfogo va letto come uno stimolo ai partiti di dare il massimo adesso”. Così Stefano Bolognini, commissario della Lega a Milano, in un’intervista al Corriere della Sera. Bernardo chiede ai partiti almeno 50mila euro a testa per andare avanti, “probabilmente sarà un po’ meno, ma si troverà un accordo. Domattina (stamattina, ndr) abbiamo una riunione con tutti i segretari dei partiti per trovare un’intesa sulla cifra che tutti dovranno versare, ma anche un patto strategico per le ultime due settimane”, aggiunge Bolognini, “la Lega ha dato un acconto da 10mila euro”, “con una cifra tra i 100 e i 200mila euro penso si riesca a fare una buona campagna, se si attivano anche i partiti e i volontari per i servizi che possono offrire”. Per le amministrative “in totale la Lega spenderà fra i 100 e i 150mila euro: penso che possa essere una cifra credibile nella misura in cui ci sono anche molte iniziative che non si pagano”.
La minaccia di ritirarsi se i soldi non arriveranno da parte di Bernardo “secondo me non c’è mai stata: c’è stato un momento di pressione di una persona che sa di poter ottenere un grande risultato e che vuole utilizzare tutte le energie sue e dei partiti per poterlo raggiungere”, sostiene Bolognini. Vittorio Feltri, capolista per Fratelli d’Italia alle comunali di Milano, ha detto al Fatto Quotidiano che come politico Bernardo non è all’altezza, “noi riteniamo che Bernardo per la sua storia professionale sia il migliore candidato per Milano. Vittorio Feltri al momento non ha dato il contributo che una persona come lui può dare a questa campagna. Mi aspetto che trovi un momento per fare un banchetto con Bernardo e convincere i milanesi che il 3 e 4 ottobre andranno a votare”. (LaPresse)