MILANO, 13 DICEMBRE – “Abbandono precoce degli studi, pochi laureati nelle materie scientifiche, disoccupazione, separazione tra istruzione e mondo del lavoro, tema dell’apprendistato e riforma degli ITS: tutte situazioni che hanno creato il contesto entro il quale nel nostro Paese, è nato il fenomeno dei NEET che interessa circa 2 Milioni di persone in tutta Italia, oltre il 20% della popolazione della fascia d’età 15-29 anni. Una fascia d’età con caratteristiche molto eterogenee, ma i cui componenti sono accomunati dal fatto di non essere inseriti in un percorso scolastico e formativo e non essere impegnati in un’attività lavorativa”. Lo ha detto l’assessore a Sviluppo Città Metropolitana, Giovani e Comunicazione di Regione Lombardia Stefano Bolognini, nel suo intervento all’evento ‘Mi+Pnrr. La formula per il futuro’, edizione invernale di Direzione Nord, in corso al Palazzo delle Stelline di Milano. “Anche se la Lombardia dalle statistiche risulta avere dati migliori rispetto alla maggior parte delle altre regioni italiane – ha ricordato Bolognini – rappresentano comunque numeri a cui prestare attenzione e in costante crescita in questi ultimi due anni anche a causa della pandemia”.

I NEET LOMBARDI – “In Lombardia – ha proseguito l’assessore – ci sono, secondo le ultime rilevazioni, 230.000 NEET tra i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 29 anni, mentre il tasso dei NEET tra i 15 e i 24 anni, pur mantenendosi inferiore nella nostra regione rispetto alla media nazionale (19%), è in crescita: si è passati dal 12,6% al 15,7% nella popolazione 15-24 anni. Non solo, alcune stime ci dicono che un ragazzo su quattro potrebbe abbandonare gli studi come effetto dell’isolamento dovuto alla pandemia”.

GLI INTERVENTI – “In questi anni – ha proseguito Bolognini – non sono mancati interventi ‘ad hoc’, sia da parte del privato sia con misure regionali e nazionali. Regione Lombardia, ha messo in campo 13,25 milioni di euro per interventi di recupero della dispersione scolastica e formativa, nell’ambito del Programma Garanzia Giovani. Grazie a percorsi formativi personalizzati, sulla base delle competenze e dei percorsi di studio, attività di tirocinio o brevi esperienze lavorative, i ragazzi possono conseguire un titolo di studio o una qualifica professionale”.

IL PNRR – Venendo poi al tema dell’evento, ossia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Bolognini ha fatto notare che “sebbene i giovani non abbiano una menzione specifica ‘ad hoc’ nel PNRR, leggendolo è chiaro come il tema delle nuove generazioni sia ampiamente diffuso all’interno di tutti i punti del Piano. Alcuni dei punti salienti – secondo l’assessore – sono: il potenziamento dei centri per l’impiego e la creazione di poli territoriali per reclutamento, formazione, coworking e smartworking”.

APPELLO AL GOVERNO – “Penso che sia giusto rivolgere un appello al Governo – ha proseguito – affinché mantenga alta l’attenzione sui giovani e sulle politiche attive a loro dedicate, da realizzare o migliorare anche, ma non solo, con le risorse del PNRR. Credo però che l’investimento da fare non debba essere esclusivamente di carattere economico”. “Da assessore ai Giovani – ha concluso Bolognini – penso che sia fondamentale affrontare il fenomeno legato ai NEET nell’ambito delle politiche messe in campo per favorire la crescita del tessuto sociale ed economico dei nostri territori, non solo lombardi, ma anche del resto d’Italia. Una crescita consapevole che non può prescindere da un investimento forte, deciso e concreto sulle nuove generazioni e sul loro benessere futuro. I territori con le loro peculiarità rappresentano una ricchezza immensa del nostro paese e, in particolar modo, della nostra regione. Regione sta investendo molto per rendere di nuovo attrattivi i territori, soprattutto a livello di possibilità lavorative non solo, ma soprattutto, per i giovani”. (LNews)