MILANO, 05 MARZO – Sono al lavoro dall’inizio della guerra: volontari, onlus, persone comuni, cittadini ucraini, italiani. Il Consolato dell’Ucraina a Milano, in via Ludovico di Breme una traversa di viale Certosa alla periferia della città, è in fermento. Di ora in ora arrivano pacchi di medicinali, indumenti, generi di prima necessità. E le persone lavorano freneticamente, non c’è tempo da perdere, trattenendo talvolta a stento le lacrime per le migliaia di morti causate dall’invasione russa. Tutto deve essere spedito rapidamente, le vittime non possono aspettare. E poi c’è anche la voglia di dire qualcosa per i tanti bimbi, i moltissimi civili uccisi: e i fiori, lasciati  all’ingresso, lo testimoniano così come i milanesi che passano per dire una parola di conforto e per chiedere se si può fare qualcosa, in che modo dare un contributo. Il clima è di grande gentilezza da parte del personale della sede diplomatica. Oggi tra i politici a portare “solidarietà e vicinanza al popolo ucraino” è stato il segretario della Lega, Matteo Salvini. Il console Andrii Kartysh, ha spiegato, “ha ringraziato l’Italia per il sostegno che stiamo dando al suo Paese”. (ANSA)