ROMA, 05 LUGLIO – La Lega non rinuncia ad avere un atteggiamento di responsabilità ma non rinuncia neanche ai suoi punti di riferimento, a partire dai temi della pace fiscale e dal maggior controllo dei confini. Matteo Salvini, parlando ai senatori ed ai deputati del suo partito rilancia sulle richieste del partito di via Bellerio al governo con un avvertimento: non si può dare più agibilità politica a Conte, facendo un passo indietro sulla fiducia al dl aiuti, per esempio, e dire sempre no agli altri. Il segretario ne fa ormai una questione di principio, racconta chi ha preso parte alle due riunioni, senza nascondere una certa “irritazione” per il principio dei “due pesi due misure” all’interno della maggioranza.

I senatori hanno risposto lamentando le loro difficoltà a restare in questa coalizione . Tutti hanno rimarcato il valore dell’unità di partito, come aveva fatto ieri a Milano la ministra Erika Stefani, che oggi – anch’essa presente alle riunioni – ha chiesto un impegno personale di tutti affinché non sia sempre e solo Matteo Salvini a metterci la faccia. Da qui la richiesta dei senatori di “far sentire” la voce del partito sui temi bandiera per poi, a settembre, rivendicare a Pontida i risultati raggiunti.

Questo atteggiamento critico nei confronto dell’esecutivo è stato registrato anche alla Camera con molti deputati che hanno espresso il loro “malessere” nello stare al governo. Fermo restando che qualsiasi decisione la dovrà prendere Salvini sulla base delle risposte che arriveranno da Palazzo Chigi. In molti hanno tra l’altro rimarcato un possibile “problema politico” sul reddito di cittadinanza qualora il governo non dovesse porre la fiducia sul dl aiuti con il rischio di azzerare in Aula la mediazione condotta dai leghisti in commissione per ottenere in materia criteri più stringenti. (ANSA)