MILANO, 08 MARZO – “Non ci interessa la polemica della sinistra italiana o polacca, siamo qui per aiutare chi scappa dalla guerra”. Lo dice il leader della Lega, Matteo Salvini, che oggi ha fatto tappa nel centro della Caritas a Rzeszów e in due località al confine tra Polonia e Ucraina: Przemysl e poi Kijowska. In quest’ultimo caso è già attivo un corridoio umanitario verso l’Italia che settimana scorsa ha permesso l’arrivo nel nostro Paese di donne e bambini con la Ripartiamo Onlus. A Rzeszów si trova uno dei più importanti presìdi umanitari di tutta la Polonia. Prima del conflitto, offriva assistenza soprattutto ai senzatetto. Ora è diventato uno dei principali nodi di smistamento degli aiuti verso l’Ucraina e per i profughi ospitati in Polonia: i responsabili hanno aggiornato la delegazione della Lega (oltre a Salvini, ci sono i parlamentari Marco Campomenosi e Luca Toccalini). Servono soprattutto prodotti alimentari a lunga conservazione, oltre ovviamente ai medicinali.

“La Caritas – sottolineano fonti del Carroccio – ha evidenziato la straordinaria generosità dei polacchi: nel Paese non ci sono campi profughi, perché – nonostante gli arrivi massicci, fino a 100mila al giorno – lo Stato e soprattutto le famiglie hanno spalancato strutture e case private che hanno assorbito le richieste di aiuto. La preoccupazione è alta per le prossime settimane, quando è atteso un forte abbassamento delle temperature ed è prevedibile l’arrivo di persone ancora più fragili. Al momento hanno raggiunto la Polonia molte famiglie capaci di muoversi con mezzi privati o con parenti all’estero (quindi con una destinazione finale definita). Prossimamente, busseranno al confine soprattutto persone senza appoggi e generalmente meno abbienti”. Salvini ha ringraziato i volontari “per lo straordinario impegno che è un esempio per tutti”, ma ha sottolineato che “tutta Europa – fanno sapere ancora dal Carroccio – dovrà mettersi a disposizione per non lasciare sola la Polonia”. Un concetto che il leader della Lega ha evidenziato più volte anche al premier Mateusz Jakub Morawiecki con il quale c’è stato un scambio di messaggi anche nelle ultime ore.

L’emergenza umanitaria si tocca con mano nelle località di confine. A Kijowska, a una manciata di chilometri dall’Ucraina, un centro commerciale è stato completamente svuotato per fare spazio alle persone in fuga, tra cui molti bambini, sistemate su giacigli di emergenza. Il numero dei presenti – secondo alcune organizzazioni umanitarie – è lievitato a vista d’occhio rispetto a settimana scorsa e continua ad aumentare. La gente è sistemata nei corridoi e in quelli che erano negozi. Per organizzare l’accoglienza sono mobilitate forze dell’ordine, militari e parecchi volontari. Realtà da tutta Europa offrono passaggi tramite il passaparola o mostrando cartelli. In alcuni casi sono le famiglie a mostrare fogli con indicata la destinazione desiderata. Domani partirà un pullman per portare in Italia 50 persone. “Vista la situazione drammatica, per sabato è stata programmata la partenza di un’altra missione che consegnerà in Polonia pannolini, latte in polvere, creme e medicinali. L’obiettivo è poi rientrare in Italia con alcune famiglie ucraine. Per sollecitare aiuti ulteriori, Salvini ha fatto un video-appello sulle proprie pagine social”, fanno sapere infine dal Carroccio. (LaPresse)