MILANO, 12 MARZO – Ancora piu’ chiusure e una significativa riduzione del trasporto pubblico locale. Queste le misure aggiuntive per combattere la diffusione del coronavirus individuate dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in un’intervista all’AGI. Sul trasporto pubblico locale, il governatore ha sottolineato che “l’orientamento condiviso con le associazioni dei gestori, e che abbiamo discusso anche al tavolo dei sindaci dei capoluoghi e con Anci, e’ di proporre una riduzione fino al 50% sui servizi urbani e fino all’80% per quelli extraurbani”. Ovviamente, aggiunge Fontana, “facendo salva la possibilita’ per le aziende del Tpl di modulare i servizi in base alle esigenze dei territori. Fra oggi e domani chiuderemo la proposta con i sindaci”.
Tra le maggiori restrizioni indicate al governo, il presidente lombardo ha indicato: “Oltre agli uffici pubblici e privati, ad
esempio, volevamo chiudere le attivita’ artigianali ad eccezione di quelle al servizio delle unita’ produttive di pubblica utilita’. Sulla questione dei mercati sia su strada che al coperto, l’indicazione che avevamo dato ieri al governo era di chiudere. Anche con l’accordo dei sindaci, oggi lo segnaleremo ancora nell’incontro quotidiano con il governo”. Insomma, “dobbiamo individuare nuove limitazioni e cercare di attrarre ulteriormente l’attenzione dei cittadini sulla necessita’ di fare di piu’ rispetto a quanto e’ stato fatto fino ad oggi”.
Sul decreto del presidente del Consiglio, inoltre, secondo Fontana “bisogna risolvere alcuni temi ancora irrisolti, a partire dalla sicurezza dei lavoratori impegnati nelle filiere produttive lasciate operative dal decreto. Ci sono poi alcune discrasie, ma il dialogo con il Governo, gli stakeholder e le organizzazioni sindacali prosegue per cercare di migliorare ulteriormente il documento, cosi’ da dare risposte ancora piu’ chiare e precise”. In sostanza “si poteva fare di piu’. Ma il decreto del governo di ieri sera va nella direzione di fare comprendere ai cittadini che siamo in una situazione difficile che richiede sacrifici per poterne uscire prima possibile. Per troppo tempo siamo stati inascoltati e accusati di essere allarmisti ed esagerati. La comunicazione ora e’ finalmente piu’ aderente alla realta’ e i cittadini responsabilmente risponderanno”.
Non e’ il momento di abbassare la guardia. “L’evoluzione epidemiologica – spiega il presidente lombardo – anche oggi continua a preoccuparci. Dobbiamo tenere strette le maglie e fare in modo che i cittadini si attengano rigorosamente alle normative. Le misure dure hanno dato le prime risposte positive a Codogno e nell’ex area rossa”. E questo “ci ha spinto a fare una forte pressione sul governo in questi giorni, anche perche’ la nostra esperienza puo’ essere utile a tutto il Paese”. Per Fontana, “noi siamo rimasti per troppi giorni isolati nella denuncia della pericolosita’ della situazione e il ‘mood’ comunicativo nel resto d’Italia tendeva a sottovalutare il contagio a vantaggio di una immediata aspirazione alla normalita’. Questo non dovra’ accadere per le altre regioni. La nostra esperienza sara’ utile agli altri”. (AGI)