MILANO, 31 MARZO – Il leader della Lega, Matteo Salvini parla di un “Reset totale: pace fiscale e pace edilizia” e “subito almeno duecento miliardi” da mettere in campo per fronteggiare l’emergenza da nuovo coronavirus. Dalle pagine del Giornale, intervistato da Alessandro Sallusti, Salvini dice che di fronte alla emergenza “l’unica via è un nuovo patto sociale, altro che sospendere due cartelle fiscali. Dobbiamo ricominciare tutto daccapo o non ne usciremo”, ma non vuole sentire parlare di condono: “Non mi faccia dire ‘sta parola che poi mi saltano tutti in testa”.
In questo momento però la gestione del Paese è in mano a Conte. “Nell’emergenza – afferma Salvini – chi è a bordo di un bus si deve affidare al guidatore, non ha alternative. Ma quando si arriva a destinazione, e presto ci arriveremo, i passeggeri giudicano se l’autista si è comportato bene, se è stato all’altezza”. E su questo ritiene che “a fine corsa il loro giudizio sarà giusto, cioè severo, non ne dubito”. Quanto all’Europa, dopo l’attribuzione dei pieni poteri a Orban in Ungheria, il leader della Lega afferma: “A me dell’Unione europea preoccupa quello che sta succedendo a Berlino e a Bruxelles, non a Budapest”. E aggiunge: “Abbiamo detto che ci sta bruciando la casa e loro ci hanno risposto: tra quindici giorni decideremo se e come mandarvi i pompieri, le sembrano amici affidabili?”. (askanews)