ROMA, 24 MAGGIO – “È il silenzio degli indecenti”. Usa una frase forte il leader della Lega Matteo Salvini per bollare il comportamento dei media sulla vicenda delle intercettazioni dalle quali è emerso un attacco alla sua persona da parte di alcuni magistrati, tra i quali l’ex presidente dell’Anm Luca Palamara. “Più delle frasi di Palamara – afferma – mi ha impressionato il silenzio vergognoso e complice dei media italiani. Timidi trafiletti sui giornali, qualche secondo dei telegiornali. Se le stesse parole (”Ha ragione, siamo indifendibili, ma il ministro va attaccato” è il senso, ndr) fossero state indirizzate a un ministro del Pd o del M5s oggi ci sarebbero processi, indignazione, speciali dei tg, caschi blu. Trovo che sia una complicità silenziosa. È una vergogna, ma ci sono abituato”.

Per il leader della Lega, “il problema non è Salvini, ma il cittadino italiano. Che da oggi ha il diritto di pensare che non sarà giudicato in base alla legge ma in base alle simpatie e al colore politico. Ringrazio La Verità per lo scoop a nome dei 20.000 innocenti passati per il carcere, anche se quell’incapace del ministro Bonafede sostiene che in galera vanno solo i colpevoli. La giustizia va riformata e quando torniamo al governo ci concentriamo su questo”.

Una riforma che, ad avviso di Salvini, va fatta “per ristabilire i diritti degli italiani perbene. Un anno fa due bambini di 11 anni sono stati falciati dal Suv guidato da un mafioso ubriaco e drogato. Al processo, la richiesta è di 10 anni, significa che il colpevole fra tre anni è fuori. La vita di due bambini vale tre anni di pena? Mi sembra agghiacciante. E la riforma la organizzeremo con la magistratura e l’avvocatura”. (Adnkronos)