MILANO, 06 LUGLIO – “Uno dei gravi handicap con cui ci siamo dovuti confrontare e’ il fatto che nessuno di avesse detto di predisporre un magazzino pieno di dispositivi con mascherine e camici per consentire di avere un rapporto diretto con i malati. Noi non lo sapevano, anzi erano stati mandati in Cina milioni di questi dispositivi per aiutare le autorita’ cinesi”. Lo dichiara il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana intervistato oggi dal direttore di Tgcom24 Paolo Liguori, ripercorrendo le prime drammatiche fasi dell’emergenza coronavirus a febbraio.
Ricordando che all’epoca era in vigore “un protocollo che imponeva di fare i tamponi solo ai sintomatici”, il governatore lombardo dice: “Noi lo abbiamo disatteso, e abbiamo iniziato a fare tamponi a tutti coloro che fossero entrati in rapporto con i malati, e a un certo punto il Governo di disse: ‘No, non potete, dovete sospendere'”.
Intanto, continua, “i malati erano cosi’ gravi che non potevano essere piu’ curati a casa ma dovevano essere ricoverati perche’ avevano bisogno di una assistenza di terapia intensiva e pre-intensiva, perche’ necessitavano dell’ossigeno”. Da qui, aggiunge Fontana, “e’ iniziata la corsa agli ospedali e ai pronto soccorsi che si trovavano sommersi”. (ITALPRESS)