(da Libero Milano 04/02/2021)
Caro Direttore,
il tema dei piccoli negozi storici in Galleria, purtroppo, è reale ed è molto importante, dato che si tratta del cuore pulsante della nostra città. Con grande rammarico ho appreso della chiusura del negozio di cravatte “Andrew’s Ties” e delle difficoltà in cui versano le altre botteghe storiche in Galleria.
La pandemia, certo, ha sferrato un colpo pesante, togliendo all’improvviso a Milano un consistente numero di turisti e di lavoratori. Di aiuti economici, ai negozi della Galleria, ne sono arrivati pochi. Tacendo sui ridicoli ristori governativi, sostanzialmente una presa in giro ai commercianti, anche il Comune non è parso prodigarsi per dare loro concretamente una mano. L’unico aiuto che questa Amministrazione è stata in grado di partorire per i negozi storici della Galleria è stata una proroga dei pagamenti dell’affitto. Che comunque andranno onorati, non si tratta certo di uno sconto, né di uno stralcio. Palazzo Marino i soldi li vuole tutti, fino all’ultimo centesimo, come se, nel frattempo, non fosse successo nulla e non ci fosse stata nessuna pandemia. Non solo, a settembre ben nove negozianti si erano visti ricalcolare i loro contratti di affitto. Al rialzo, naturalmente, poiché il Comune aveva basato l’importo sui bandi di gara del 2018 e 2019. Ancora una volta, come se il 2020 fosse stato un anno normale e non di grandi difficoltà per tutti.
L’Assessore Tasca guarda solo alle casse del Comune. A mio parere è una visione miope, che favorisce i grandi marchi e le multinazionali, penalizzando le botteghe storiche. Io non ci sto. Per questo, la Lega vuole che il Sindaco Sala si confronti su questo tema in Consiglio Comunale, meglio se in presenza, dato che molte amministrazioni già lo fanno e non si capisce perché a Milano non sia possibile.
Concludo con una considerazione personale. Ritengo corretto che nel salotto di Milano vi siano le grandi griffes internazionali, ma sono fermamente convinto che il prestigio della Galleria derivi anche (forse soprattutto) da quei piccoli negozi che hanno una storia da raccontare, come lo era “Andrew’s Ties” e come lo sono tanti altri che ora sono in difficoltà e avrebbero bisogno di un aiuto concreto. Invece vengono lasciati affondare, e, magari, nelle prossime aste, il Comune potrà spuntare un affitto più alto. E’ esattamente così che Milano, un pezzo alla volta, sta perdendo, o meglio svendendo, la sua anima.
Stefano Bolognini
Commissario Provinciale Lega Salvini Premier