MILANO, 07 LUGLIO – “L’emergenza Covid ha – senza dubbio – avuto impatto e ricadute sulle famiglie lombarde, sia in termini economici sia in relazione alle difficoltà di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. La nostra Regione, con tempismo e attenzione al fenomeno, ha attivato un pacchetto di interventi straordinari con contributi per rispondere alle diverse esigenze – mutui prima casa, e-learning, rimborso della tassa rifiuti comunale, servizi integrativi scolastici – e con contributi una tantum per correggere gli squilibri economici”. Così il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana nel suo intervento al convegno ‘La Lombardia è famiglia’, organizzato da Regione.”In risposta ai bisogni delle famiglie colpite dalla crisi, la scelta di Regione Lombardia risulta – anche nel confronto con le altre realtà regionali – importante sia per quantità di risorse, sia per tipologia di contributi. Si è trattato di uno sforzo rilevante ed è maturo il momento per una riflessione sul futuro, anche grazie alle risorse stanziate dal PNRR per infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”.
“È giunta l’ora – dunque – di modernizzare la società superando squilibri economici e di agire per una progettazione e gestione delle risorse collaborando con la rete di soggetti sul territorio: a partire dal terzo settore, pilastro del welfare territoriale lombardo”, precisa Fontana. “Regione Lombardia è pronta per affrontare questa sfida: i convegni che hanno arricchito di spunti e riflessioni la ‘Lombardia delle famiglie’, il lavoro di ricerca condotto con l’Università Cattolica e il confronto con attori e stakeholders, tracciano la via per una revisione del dettato normativo del 1999”. Per Fontana “occorre fare tesoro delle esperienze acquisite con progettualità finanziate dalla Regione in materia di welfare aziendale territoriale per una risposta strutturata e di sistema: con Comuni, aziende, cooperative di servizi sociali e culturali, fondazioni e associazioni di categoria, sindacati e imprese del territorio”.
“Fortunatamente possiamo contare su “terreno già fertile” su cui occorre continuare a investire, per limitare la perdita di autonomia dei genitori (madri in particolare) e favorire l’incremento della natalità e del ‘fare famiglia’”. “La via è – dunque – tracciata: da questa ripartenza post pandemica dobbiamo riprendere le fila dei nostri migliori progetti e valorizzarli in una cornice che ne sottragga i limiti della risposta alla ‘contingenza’ per inquadrarli – invece – in un approccio organico e unitario”, conclude. (LaPresse)