MILANO, 24 AGOSTO – Agevolazioni fiscali, leggi ‘non punitive’ e tagli alla burocrazia. La Lombardia suona la carica della ripresa ed è pronta a far sentire il fiato sul collo al governo per aiutare le imprese a continuare a crescere. “Il sistema produttivo lombardo è tornato ad essere il motore economico del Paese. Come Regione Lombardia abbiamo messo in campo tutto ciò che potevamo sia in termini economici che di strumenti anche innovativi, come ad esempio la patrimonializzazione delle pmi e il sostegno alle nuove aperture di partite Iva. Ora sulle moratorie dei debiti, sugli adempimenti fiscali serve che il governo faccia la sua parte come in questi mesi ha fatto”, spiega all’Adnkronos, Guido Guidesi assessore lombardo allo Sviluppo economico.
“All’esecutivo chiedo di fidarsi delle nostre imprese agevolandole nelle iniziative, riducendo i tempi autorizzatori e controllando post, nel rispetto della calendarizzazione del piano economico di chi investe e di chi offre lavoro perché l’ingegno degli imprenditori non può essere fermato dalla burocrazia o da persone che non sono aggiornate rispetto ai nuovi processi produttivi di economia circolare, di sostenibilità, di trasferimento delle merci”, sottolinea il 42enne esponente leghista.
“Chiedo di ascoltare le imprese perché sono loro a produrre lavoro e dobbiamo, insieme al governo, abbattere l’astio nei confronti di chi produce e di chi dà lavoro; un astio che ha portato assistenzialismo e che rischia di condurre i giovani, non al dinamismo, ma al ‘divanismo’; un errore da non commettere perché sarebbe difficilmente recuperabile a breve termine. Serve invece, flessibilità, spazio alle idee, merito e sostegno a chi vuole rischiare”.
“Bisogna incentivare la contrattazione di secondo livello, defiscalizzare completamente i bonus produttività e favorire il welfare aziendale. Il governo pensi a premiare con agevolazioni fiscali chi si adopera in tal senso, cioè il 99% degli imprenditori lombardi che vivono l’azienda in famiglia con i loro dipendenti. Se non si è in grado di farlo a Roma, a causa di infiniti tavoli di concertazione, si passi competenze e risorse alle regioni e ci pensiamo noi”, evidenzia Guidesi, fiero della tenuta del sistema produttivo messo a dura prova dal Covid.
“Noi dai dati già corriamo. Abbiamo bisogno che la pandemia smetta di aggredirci per poter far lavorare al massimo tutte le attività che dipendono dall’affluenza di clienti, il tanto colpito settore terziario, per esempio. Abbiamo dimostrato che il senso civico delle persone e la loro responsabilità, con l’ottima macchina organizzativa, può portare ad elevatissimi numeri di vaccinazioni”. In Lombardia “abbiamo solo un caso di proprietà aziendale che ha chiuso, trattando i dipendenti irrispettosamente senza seguire le procedure. Non facciamo di un esempio negativo un fatto scontato e generalizzato”, dice con chiarezza l’assessore allo Sviluppo economico, il quale è contrario a una ‘black list’ per chi decide di non produrre più in Italia.
“Per essere più attrattivi a nuovi investitori, che si significano nuove imprese e nuovi posti di lavoro, dobbiamo fare ulteriori leggi sanzionatorie o premianti nei confronti di chi è qui da anni e fa lavorare tanti lombardi? Secondo me bisogna percorrere la seconda strada, anche perché con leggi solo ed esclusivamente sanzionatorie si allontana chi vorrebbe venire a creare lavoro”.
Le imprese chiedono anche un accesso al credito semplice e immediato. “Regione Lombardia riesce ad avere tempi rapidi di pagamento – spiega Guidesi -, non capisco perché la stessa velocità non la debbano avere gli altri. Alle banche, soprattutto a seguito dell’introduzione dello strumento della patrimonializzazione delle pmi, che abbiamo messo in campo, non concediamo alibi”.
Gli istituti “devono dare credito perché è il loro mestiere. Dopo la riforma dei crediti cooperativi tutte le banche valutano i clienti allo stesso modo, invece io credo che la vicinanza con il territorio, il tradizionale rapporto umano con il cliente, debba rimanere. Per questo la riforma delle cooperative bancarie è stata un errore clamoroso in quanto si sono create omologazioni di valutazione e a volte monopoli territoriali”.
Soldi che potrebbero arrivare con il Recovery fund e che vanno spesi bene. “Bisogna investire su scuola e formazione prima di tutto: una formazione sul modello degli Its dove le imprese influenzano i percorsi formativi. Investire sulle infrastrutture perché abbiamo tante zone non servite e troppe opere attese da molto tempo, in questo campo è importante non dimenticare la tanto attesa rete di collegamento digitale. Ultimo, ma non ultimo serve con urgenza un piano per evitare il dissesto idrogeologico”, conclude Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia. (Adnkronos)